lunedì 19 novembre 2018

      JEAN PIAGET E IL COSTRUTTIVISMO (psicologia)

Jean Piaget ha analizzato in profondità lo sviluppo cognitivo evidenziando l'importanza delle strutture della mente: esse rivestono un ruolo fondamentale per l'acquisizione di informazioni nel processo di conoscenza della realtà. Lo sviluppo cognitivo del bambino è un continuo equilibrarsi. Piaget considera lo sviluppo mentale come una continua costruzione in cui agiscono alcune funzioni costanti. Piaget individua due meccanismi fondamentali alla base dello sviluppo: l'assimilazione e l'accomodamento. L'equilibrio tra loro due è chiamato adattamento.
Piaget esamina a fondo lo sviluppo e descrive in modo dettagliato le varie tappe dell'evoluzione del pensiero. Corrisponde a un periodo che va dalla nascita ai 2 anni circa. Sottolinea come affettività e intelligenza siano indissolubili.
Piaget individua le seguenti caratteristiche del pensiero infantile, fino a circa 8 anni.
Egocentrismo, realismo, animismo, artificialismo e finalismo.
Il contributo fornito da Piaget alla conoscenza dello sviluppo cognitivo del bambino è stato fondamentale. Studi successivi a Piaget hanno sottolineato che lo sviluppo cognitivo è differente nei singoli individui poiché le esperienze individuali, l'ambiente di riferimento e l'istruzione giocano un ruolo essenziale nella maturazione. Alcuni recenti studi sulla teoria della mente hanno evidenziato come già verso i 2 anni i bambini sappiano riconoscere le emozioni che può provare una persona.
La sua descrive dello sviluppo mette in luce come in tale processo l'individuo partecipi in modo attivo alla costruzione della realtà.

martedì 6 novembre 2018

                   IL COMPORTAMENTISMO (psicologia)

Lo sviluppo cognitivo avviene in stretta relazione con lo sviluppo fisico-motorio e con lo sviluppo affettivo e sociale del bambino. John Broadus Watson è considerato il fondatore del comportamentismo, in cui sosteneva un nuovo approccio allo studio dei fenomeni psicologici: oggetto di studio della psicologia sono i comportamenti manifesti che possono essere osservati e analizzati in modo obiettivo e scientifico. Watson prende spunto dagli esperimenti del fisiologo ed etologo russo Ivan Pavlov. Qualche anno più tardi Burrhus Frederic Skinner approfondisce lo studio del condizionamento operante, cioè quella per il quale il soggetto produce una risposta che ha un effetto sull'ambiente. La maggior parte dei nostri comportamenti sono appresi nel corso degli anni, attraverso forme di condizionamento classico o operante. Le teorie riconducibili all'impostazione comportamentista sono chiamate teorie dell'apprendimento.
Le teorie dell'apprendimento sociale sottolineano dunque la correlazione tra sviluppo, esperienza e ambiente. L'approccio comportamentista oggi risulta poco soddisfacente per spiegare lo sviluppo cognitivo.

domenica 4 novembre 2018

                         MAESTRI E ALLIEVI (pedagogia)

La letteratura era per i medievali l'attività principale di apprendimento. La letteratura non solo era una tecnica specifica di studio, ma rappresentava la strada maestra per la conoscenza della verità.
Ugo di San Vittore ha delineato le tre forme della letteratura in uso nelle scuole per opera del docente.
La letteratura non è però l'unica forma di insegnamento, ma anche predicare e disputare.
La disputa rappresentava anzi il momento più importante e segnava il passaggio dall'argomentazione sulla base dell'autorità alla dimostrazione per mezzo della ragione.
Sul versante letterario, la disputa diede origine a un vero e proprio genere argomentativi e didattico, caratterizzato dalla raccolta di questioni intorno ad un determinato argomento.
L'evoluzione del ruolo del maestro, nella cultura pedagogica medievale, è di grande rilevanza.
Il maestro medievale non si considerava portatore di una visione personale del mondo, ma si collocava in una tradizione, di cui egli intendeva essere voce e che offriva ai giovani. Il fedele e continuo riferimento alla verità fa del maestro quel ch'egli deve essere.
Il rapporto tra maestro e discepolo è visto da Tommaso sotto l'aspetto del sapere e del progresso della conoscenza.
Il magister universitario è un di mestiere, che svolge una professione, nella quale ha competenza e autorità, e secondo la definizione di intellettuale.
Il magister doveva inoltre mantenere uno stretto legame tra la sua attività di ricerca e l'insegnamento, aveva un ruolo sociale e esercitando il suo compito in un luogo definito quale poteva essere la schola o lo studium.

sabato 20 ottobre 2018

                    SCUOLE E UNIVERSITÀ (pedagogia)

Con la rinascita dell'Europa cominciarono a profilarsi, spesso all'ombra delle cattedrali in grandi città o importanti luoghi, scuole che, nei contenuti e nei metodi di insegnamento, costituivano una novità rispetto al passato e che posero le basi per sviluppi successivi, con la creazione delle prime università.
Nascita delle scuole cittadine: Scuola di Chartres (sapere vero: unione tra retorica e filosofia), Scuola di San Vittore (educazione come mezzo per ottenere la sapienza), Scuola d'abaco e di grammatica (istruzione primaria: lettura, scrittura, calcolo. Formazione dei membri del clero e dei laici).
Nei primi anni del XIII secolo, le università segnarono profondamente la cultura e la formazione di intere generazioni di giovani succedutesi nel corso dei secoli.
Le università si rivolsero non solo alla formazione del clero ma anche a quei laici impegnati in varie professioni, in una società che si andava ingrandendo ed era ricca di attività mercantili.
Le prime università sorsero a Bologna, Parigi, Montpellier e Oxford. La loro nascita dipese dalla decisione dei loro immediati artefici e fruitori, che ne costituirono anche le figure essenziali: gli studenti e i maestri. Materie studiate: Diritto civile, Teologia, Diritto canonico e Medicina.
Una vicenda significativa per la storia dell'università europea fu infine il contrasto fra maestri secolari e gli ordini mendicanti, che raggiunse la sua fase acuta poco dopo la metà del 200.

giovedì 11 ottobre 2018

                 ORIGINI E METODI (antropologia)

L'antropologia studia l'essere umano sotto diversi punti di vista: sociale, culturalemorfologico, psicoevolutivo, sociologico, artistico-espressivo, filosofico-religioso e in genere dal punto di vista dei suoi vari comportamenti all'interno di una società.
Studia cioè le idee e i comportamenti che sono caratteristici degli esseri umani che vivono in società fra loro lontane nello spazio e nel tempo, e diverse per tradizioni, costumi e stili di vita.
Per trovare tracce degli inizi dell'antropologia a noi  più vicine bisogna guardare al 400 e al 500, all'umanesimo, al rinascimento e soprattutto ai dibattiti che seguirono alla scoperta dell'America.
Le descrizioni dei costumi e delle istituzioni sociali dei popoli lontani dall'Europa divennero sempre più numerose, ma non rientravano in un vero e proprio progetto scientifico riconoscibile come antropologico.
Gli antropologi si sono distinti dai colonizzatori per la volontà di stabilire rapporti di reciproca comprensione con le popolazioni da loro studiate.


 SVILUPPO MOTORIO NEL PRIMO ANNO E MEZZO DI VITA (psicologia)

La prima tappa: abilità nei movimenti e posizione eretta.
La conquista delle principali abilità motorie avviene di solito durante il primo anno e mezzo di vita: in questo periodo il bambino raggiunge una sempre maggiore maggiore abilità nei movimenti, tanto da iniziare a conquistare la posizione eretta.
Per conquistare la lo sviluppo posturale e arrivare alla posizione eretta, il bambino passa attraverso una serie di tappe, la prima delle quali riguarda il sostenimento della testa.
Nel secondo mese comincia a sollevare la testa e le spalle.
La seconda e la terza tappa: la posizione seduta ed eretta.
Avviene nel secondo trimestre di vita ed è contraddistinto dalla conquista della posizione seduta.
4/5 mesi il bambino riesce a stare seduto con un appoggio.
6 mesi il bambino riesce a tenere la schiena dritta.
9 mesi il bambino conquista la posizione seduta vera e propria, senza appoggi.
La terza e definitiva tappa consiste nel riuscire stare in piedi dritto.
La locomozione, i bambini iniziano a coordinare meglio i movimenti e a camminare carponi, cioè a gattonare. La progressione nello sviluppo motorio non è uguale per tutti i bambini: ritmo di sviluppo fattori ambientali.
La manipolazione, l'importanza dell'atto di raggiungere e afferrare un oggetto, esso presuppone la maturazione, l'integrazione e il coordinamento di aspetti motori e aspetti percettivi.
La deambulazione e le maggiori capacità manuali e motorie costituiscono quindi per il bambino un importante passo avanti nel cammino verso l'autonomia.




                                          HUMAN          

Human è un documentario del 2015, diretto dal regista Yann Arthus-Bertrand.
Il film propone le interviste di 110 persone di tutto il pianeta su varie tematiche della vita. Le interviste si susseguono rapidamente senza lasciare allo spettatore particolari riferimenti visivi sulla provenienza geografica dell'interlocutore. Tutti parlano nella loro lingua madre su uno sfondo nero, che permette di nascondere eventuali dettagli sull'identità locale delle singole persone e di inserire i sottotitoli.Il regista e i suoi collaboratori hanno intervistato più di 2000 persone provenienti da 60 paesi diversi. A tutti gli intervistati sono state proposte le stesse 40 domande.




martedì 2 ottobre 2018

                   ORIGINI DELLA CULTURA (psicologia)

L'antropologo americano Alfred Kroeber riteneva che fosse possibile individuare un punto critico specifico nel passaggio dalla vita animale a quella umana, riconducibile al momento in cui il cervello dell'uomo aveva raggiunto il suo pieno sviluppo: da allora l'essere umano sarebbe stato in grado di svolgere funzioni superiori come la comunicazione o l'apprendimento. 
Dalla metà del Novecento, anche grazie alle scoperte della paleoantropologia, gli scienziati hanno messo in discussione la teoria del punto critico, concludendo che la capacità di cultura si è sviluppata parallelamente allo sviluppo organico degli esseri umani. Le caratteristiche fisiche che hanno favorito lo sviluppo culturale della specie sono le seguenti: stazione eretta, pollice opponibile, maggior sviluppo cervello e il linguaggio.
HOMO SAPIENSIl cranio ha una forma particolare: largo con la fronte sfuggente. Viveva in ambienti freddi, mangiava carne, cotta alla brace. Studi dopo al 2000 lo distinguono dal Homo sapiens, poiché le differenze geniche portano a considerarli due specie differenti. Si è istinto dopo la comparsa dell'Homo sapiens. Ci sono però stati episodi di accoppiamento tra le due specie, che hanno "lasciato" percentuali minuscole del DNA dell'Uomo di Neanderthal in Homo sapiens.


         LA NATURA BIOLOGICA DELL'UOMO (psicologia)

Le caratteristiche biologiche dell'essere umano si intrecciano con le esperienze e l'ambiente sociale e culturale. Natura e cultura sono in stretta relazione; la natura fornisce dotazioni fisiche e alcune strutture che regalano i processi vitali; saranno però l'esperienza, l'interazione tra elementi innati e il contesto ambientale a permettere di costruire l'essere umano nella sua complessità.La specie umana completa la sua maturazione in un periodo di tempo molto più lungo rispetto agli altri animali: l'infanzia umana dura parecchi anni e la capacità di apprendimento dell'individuo può indurre a cambiamenti fino alla fine della vita.individuo è in continua trasformazione. L'I primi anni di vita vedono importanti modificazioni dal punto di vista fisico, biologico, funzionale; modificazioni che continuano nel corso dell'esistenza. Inoltre l'individuo attraversa trasformazioni sociali e percorre un cammino di costruzioni della propria individualità.
Il cervello è l'organo principale del sistema nervoso centrale, presente nei vertebrati e in tutti gli animali a simmetria bilaterale, compreso l'uomo. Nei vertebrati il cervello è situato all'apice del nevrasse, all'interno del cranio

Il termine corretto per indicare l'insieme delle strutture contenute all'interno della scatola cranica è encefalo, di cui il cervello è una parte. Il cervello si occupa, insieme al sistema endocrino, di parte della regolazione delle funzioni vitali ed è sede delle regolazioni omeostatiche e delle funzioni cerebrali superiori. Nell'uomo l'attività del cervello, studiata dalle neuroscienze, dà vita alla mente con le sue funzioni cognitive superiori e più in generale alla psiche con le sue funzioni psichiche, studiate nell'ambito della psichiatria.


giovedì 20 settembre 2018

              LO SVILUPPO DEL BAMBINO (psicologia)

La psicologia dello sviluppo studia i cambiamenti nell'evoluzione psicologica individuale: l'individuo è visto infatti come un soggetto in continua evoluzione, non solo nel periodo dell'infanzia e dell'adolescenza, ma tutto l'arco della vita, dalla nascita alla vecchiaia.
Oggi la conclusione maggiormente condivisa è che corredo biologico, elementi ambientali ed esperienze interagiscono nella crescita individuale.
Lo sviluppo è dunque un processo complesso, nel quale entrano in gioco diversi elementi che non possono essere considerati come a sé stanti, ma vanno osservati all'interno di un contesto più ampio.
I diversi stadi di sviluppo: il periodo germinale, il periodo embrionale, il periodo fetale.
La testa rappresenta la parte più grande dell'embrione e successivamente del feto.
Nei mesi che precedono la nascita si sviluppano: tatto, olfatto, gusto, udito, vista. 
L'embrione e il feto si sviluppano in assoluta simbiosi con l'apparato psicofisico della madre.
I riflessi nel neonato: riflesso di moro, di presa, di rooting, di Babinski, palpebrale, di ritirare il piede. Tutti questi riflessi all' inizio sono involontari, solo con il tempo diventano volontari.

giovedì 13 settembre 2018

                            NATURA E CULTURA (sociologia)

Modello natura-cultura non corrisponde alla realtà,non sono degli opposti ma sono in interazione e si influenzano a vicenda. Bisogna capire l’uomo analizzando le piccole parti,ma l’uomo è fatto per una comprensione globale se no viene ridotto ad un semplice robot. 
La parte culturale dell’uomo interviene nella natura a suo vantaggio, costruisce oggetti,abitazioni ecc… 
Come interviene la cultura sulla natura : Con la mente analitica vengono estratte le parti, si creano limiti e confini. Quindi natura e cultura interagiscono e stanno alla base della formazione umana. Questa dicotomia permette di conoscere l’uomo. 
In tutti gli stati c’è la rivoluzione della ruota perché l’uomo comincia a fabbricare e inventa strumenti: carri per cui territori abitati aumentano e vengono trasformati. 
Ci sono delle regole e dei limiti = recinti che delimitano il territorio con il senso del possesso dello spazio : uomo contro uomo per il possesso dei territori e delle cose. L’uomo passa a produrre gli oggetti con i metalli = età del rame =età del bronzo = età del ferro. L’uomo raffina i metalli sciogliendolo con la potenza del fuoco per fare utensili per lavorare il terreno.
Per comprendere i fatti del mondo dello spirito c'è bisogno dell'impegno di discipline specifiche che assumono come oggetto di studio proprio la dimensione culturale dell'esistenza umana.

                INTRODUZIONE ALLA SOCIOLOGIA



Attorno al XIX accanto alle scienze naturali prende corpo un indirizzo di studio autonomo, chiamato scienze dell'uomo o scienze della cultura. Alla base c'è il riconoscimento che alcuni oggetti non possono essere spiegati soltanto attraverso lo studio della loro forma materiale, perché veicolano un significato concettuale o simbolo al di là della loro rilevanza materiale.
A questo tipo di oggetti si rivolgono le scienze umane: esse studiano l mondo della cultura, che comprende lo spirito umano.
La sociologia è la scienza sociale che studia i fenomeni della società umana,[1] indagando i loro effetti e le loro cause, in rapporto con l'individuo e il gruppo sociale. Un'altra definizione, più restrittiva, definisce la sociologia come lo studio scientifico della società.