domenica 4 novembre 2018

                         MAESTRI E ALLIEVI (pedagogia)

La letteratura era per i medievali l'attività principale di apprendimento. La letteratura non solo era una tecnica specifica di studio, ma rappresentava la strada maestra per la conoscenza della verità.
Ugo di San Vittore ha delineato le tre forme della letteratura in uso nelle scuole per opera del docente.
La letteratura non è però l'unica forma di insegnamento, ma anche predicare e disputare.
La disputa rappresentava anzi il momento più importante e segnava il passaggio dall'argomentazione sulla base dell'autorità alla dimostrazione per mezzo della ragione.
Sul versante letterario, la disputa diede origine a un vero e proprio genere argomentativi e didattico, caratterizzato dalla raccolta di questioni intorno ad un determinato argomento.
L'evoluzione del ruolo del maestro, nella cultura pedagogica medievale, è di grande rilevanza.
Il maestro medievale non si considerava portatore di una visione personale del mondo, ma si collocava in una tradizione, di cui egli intendeva essere voce e che offriva ai giovani. Il fedele e continuo riferimento alla verità fa del maestro quel ch'egli deve essere.
Il rapporto tra maestro e discepolo è visto da Tommaso sotto l'aspetto del sapere e del progresso della conoscenza.
Il magister universitario è un di mestiere, che svolge una professione, nella quale ha competenza e autorità, e secondo la definizione di intellettuale.
Il magister doveva inoltre mantenere uno stretto legame tra la sua attività di ricerca e l'insegnamento, aveva un ruolo sociale e esercitando il suo compito in un luogo definito quale poteva essere la schola o lo studium.

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